Bisfenoli e materiali dentali
Aumentano sempre più le richieste da parte di genitori preoccupati per la salute dei propri figli poiché molti materiali utilizzati in odontoiatria contengono bisfenoli, composti chimici ritenuti dannosi per la salute.
Abbiamo chiesto un parere ad uno dei nostri esperti, il Dott. Stefano Mastroberardino, dottore di ricerca in odontostomatologia preventiva e autore di numerose pubblicazioni nonché delle Linee Guida del Ministero della Salute sulla prevenzione delle patologie del cavo orale dell'età evolutiva pubblicate nel 2013 e diffuse a tutti i medici italiani.
Cosa sono i bisfenoli?
Sono dei composti utilizzati per la fabbricazione di molti materiali, come ad esempio contenitori per cibi e bevande. Nell’ambito odontoiatrico i bisfenoli sono fondamentali per la produzione dei materiali compositi, necessari per ricostruzioni, protesi, sigillature e per cementare apparecchi ortodontici.
Possono essere dannosi per la salute?
Come tutti i materiali artificiali con i quali l’uomo moderno è a contatto, molti di essi possono essere dannosi per la salute. Spesso, tuttavia, comprendere se i composti chimici creino danni per la salute è difficile poiché gli effetti possono essere chiaramente registrati negli studi scientifici solo con quantità rilevanti di prodotto. In particolare il Bisfenolo A può ostacolare la normale funzione endocrina mimando l’azione degli estrogeni.
Attualmente si ritiene che le quantità medie di bisfenoli con le quali l’uomo è a contatto quotidianamente non creino danni per la salute. In pratica le concentrazioni che ingeriamo ogni giorno sono basse e quindi non sono stati registrati danni chiaramente associati a queste sostanze. Questo tuttavia non significa che i bisfenoli non siano potenzialmente dannosi, anche se ingeriti in piccole quantità.
Come ingeriamo queste sostanze?
Molte confezioni che contengono i cibi e le bevande che utilizziamo ogni giorno rilasciano lentamente piccole quantità di bisfenoli nell’alimento e quindi noi li ingeriamo. Anche i materiali odontoiatrici, grazie all’usura della masticazione, rilasciano bisfenoli. Il nostro corpo, tuttavia, è in grado di gestire queste sostanze che sono elaborate e in gran parte scartate.
Attualmente le numerose organizzazioni che si sono occupate di chiarire la presunta tossicità dei bisfenoli concordano sul fatto chel’esposizione imputabile ai materiali utilizzati in odontoiatria sia senza dubbio inferiore rispetto all’esposizione di tipo alimentare ed è associata ad un basso rischio potenziale per la salute.
Quindi in questo momento non è ancora chiaro se le quantità che ingeriamo siano totalmente sicure. Com’è possibile difendersi dai potenziali effetti dannosi?
L’arma migliore per evitare qualsiasi esposizione ai bisfenoli contenuti nei materiali odontoiatrici è la prevenzione. L’unico modo per evitare di ingerirli, infatti, è avere denti sani e quindi senza ricostruzioni o protesi. Più sono i denti ricostruiti, maggiore sarà la quantità di materiale contenente bisfenoli usurato e maggiore sarà conseguentemente l’ingestione.
Nel caso sia necessario ripristinare l’integrità dei denti con delle ricostruzioni, il dentista dovrebbe scegliere materiali di alta qualità che presentino un grado di usura non eccessivo così da ridurre il rilascio di bisfenoli nel tempo.
Anche i sigillanti dentali contengono bisfenoli, ma sono materiali utilizzati per la prevenzione della carie. In questo caso è possibile sostituire i sigillanti che tengono queste sostanze con altri che non ne siano costituiti?
No, poiché i materiali alternativi non raggiungono neanche lontanamente le prestazioni dei materiali resinosi che contengono anche bisfenoli. È fondamentale considerare che la sigillatura di un solco necessita di quantità minime di materiale in zone del dente che, tra l’altro, non sono particolarmente sottoposte ad usura, quindi il rilascio di bisfenoli può considerarsi irrilevante.
Quindi qual è la sua opinione a riguardo?
Evitare totalmente il contatto con i bisfenoli al giorno d’oggi è impossibile. L’ingestione attraverso i materiali dentali è inoltre considerata nettamente inferiore rispetto a quella dai contenitori alimentari. Ritengo che sia quindi smisurato creare eccessivi allarmismi riguardo l’aspetto odontoiatrico del problema.Similmente dovremmo poi avere lo stesso grado di preoccupazione per moltissime altre sostanze chiaramente riconosciute nocive che ingeriamo o inaliamo quotidianamente senza esserne coscienti.
Anche in questo caso l'unica vera soluzione al problema, anche se indiretta, è la riscoperta di uno stile di vita sano che permetta di prevenire le malattie e quindi di ridurre il più possibile il contatto con presunte sostanze nocive.
Autore
DOTT. STEFANO MASTROBERARDINO
Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Odontostomatologia Preventiva nel 2011.
In qualità di relatore partecipa a corsi, congressi e lezioni universitarie ed è autore di pubblicazioni nazionali e internazionali.