Zuccheri amici e nemici dei denti
Nemico: fruttosio
Un’assunzione adeguata di fruttosio, sotto forma di frutta, è parte integrante di una dieta corretta e salutare. Quello che dovrebbe suscitare preoccupazione, al momento non condivisa dalla pubblica opinione, è un consumo eccessivo, concentrato e continuativo di questo nutriente.
Il fruttosio è un monosaccaride contenuto principalmente nella frutta e nel miele.
Insieme al glucosio forma il più comune zucchero saccarosio e attualmente viene molto utilizzato dall’industria alimentare sotto forma di sciroppi ad alto contenuto di fruttosio derivati dal mais.
Inoltre sta prendendo piede l’utilizzo del fruttosio per il suo elevato potere dolcificante come additivo di marmellate, snack, succhi di frutta, bevande, dolciumi, impanature di carne e pesce surgelati.
Presenta un potere dolcificante maggiore del glucosio, ma il suo metabolismo avviene quasi esclusivamente nel fegato e determina:
- la produzione di acido urico il cui eccesso è alla base della gotta, ma causa anche ipertensione e malattie cardiovascolari;
- l'aumento di colesterolo LDL: se il consumo di fruttosio dovesse risultare cronico potrebbe istaurarsi un eccessivo accumulo di grasso al fegato nonché la cosiddetta Steatosi Epatica Non-Alcolica (NAFLD). Essa ha raggiunto negli ultimi anni proporzioni epidemiche anche tra la fascia pediatrica, diventando la patologia epatica cronica più diffusa tra i bambini;
- la liberazione di grandi quantità di acidi grassi che vanno a depositarsi nei muscoli con conseguente incremento dell’insulino-resitenza, ma anche l’aumentata predisposizione ad asma, arteriosclerosi, problemi cardiovascolari, nefropatie, retinopatie e neuropatie;
- l’interruzione dell’espressione della leptina (ormone che stimola il senso della sazietà ) e riduzione della grelina (ormone che stimola l’appetito);
- I’iperglicemia quindi diabete mellito di tipo 2.
Uno studio scientifico ha evidenziato che i bambini che consumano discrete quantità di bevande zuccherate (1-2 dose al giorno) hanno un rischio maggiore del 26% di sviluppare diabete mellito di tipo 2 rispetto a quelli che ne assumono meno (nessuna/<1 dose al mese).
AMICI: XILITOLO, MANNITOLO, ISOMALTULOSIO
I polialcoli sono zuccheri in generale considerati non favorevoli allo sviluppo di carie specie nel caso di xilitolo presente naturalmente in foglie di betulla, mais e canna da zucchero- ma anche mannitolo e isomaltulosio.
Consumare chewing-gum al 100% xilitolo aiuta a prevenire la carie perché questo zucchero non viene utilizzato dai batteri cariogeni per produrre acidi. Esso contribuisce al mantenimento della salute orale perché aiuta a ridurre la concentrazione dei batteri cariogeni, a rimuovere i residui di cibo e della placca dalle superfici dentali e a stimolare la produzione di saliva.
Studi sperimentali suggeriscono che l’assunzione quotidiana di 11,6g di xilitolo attraverso la masticazione di chewing-gum o caramelle riduca in modo significativo la concentrazione salivare dei batteri responsabili della carie e di conseguenza il rischio di carie in una popolazione infantile ad elevato rischio a sviluppare tale patologia.
A differenza dell'isomaltulosio, nell'organismo umano viene convertito principalmente in fruttosio.
Il mannitolo è un dolcificante estratto dalla manna, ovvero dall’essudato del tronco di frassino mediante una serie di incisioni orizzontali. Questo a differenza di quello ottenuto artificialmente dalla melassa di saccarosio che invece è cariogeno, non presenta alcuna attività cariogena. Ha un basso indice glicemico e un potere dolcificante inferiore a quello del comune zucchero da tavola. È principalmente utilizzato nei dolci e in generale in prodotti da forno.
L’isomaltulosio è un dissaccaride composto da glucosio e fruttosio, naturalmente presente nel miele. Presenta un basso indice glicemico e insulinemico ed è completamente digerito se pur lentamente, nell’intestino tenue come glucosio e fruttosio, inoltre risulta non cariogeno.
Viene commercializzato anche con la dizione di palatinosio e industrialmente prodotto dalla fermentazione batterica della melassa saccarosio. In questo caso la sua attività acariogena è controversa, per cui necessità di ulteriori studi.
È stato approvato dall’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) il clam secondo cui il consumo di cibi e bevande in cui l’isomaltulosio sostituisce gli altri zuccheri, contribuisce a mantenere la mineralizzazione dei denti e ha ridurre la risposta glicemica postprandiale.
Viene aggiunto in diversi prodotti alimentari come prodotti da forno, glasse dolciarie, cereali per la colazione, barrette di cereali, latticini, dolciumi (ad esempio il cioccolato, gelatine, dolci gommosi e gomma da masticare), semifreddi, succhi di frutta, bevande al malto, bevande sportive, bevande energetiche, bevande istantanee.
Autore
Dott. Rosario Simeone Morando
Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, Laurea Specialistica in Alimentazione e Nutrizione Umana, si occupa di nutrizione pediatrica nelle patologie odontoiatriche e nutrizione materno-infantile ed in età evolutiva. Ha collaborato per l’elaborazione delle Linee Guida del Ministero della Salute sulla nutrizione e salute orale, con la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale sulle Raccomandazioni nutrizionali nei primi mille giorni di vita, fa parte del Comitato Scientifico dell’ALMA (Scuola Internazionale della Cucina Italiana). Collabora con i reparti di pediatria dell’Ospedale Santi Paolo e Carlo, Istituto Auxologico Italiano e Fondazione IRCCS Ca’ Granda di Milano. Relatore a congressi nazionali, autore di articoli scientifici su riviste nazionali, autore di libri scientifici, svolge attività didattico-seminariali presso l’Università degli Studi di Catania.